Autoritratto

Autore: Giovanni Trussardi Volpi (Clusone, 1875 - Lovere, 1921)

Data: 1905-1910

Tecnica e supporto: olio su tela incollato su tavola

Dimensioni: 54 x 39 cm

Inventario: P 447

L’Autoritratto di Giovanni Trussardi Volpi entra a far parte della collezione dell’Accademia Tadini tramite il Legato dell’artista (1921), quale evidente segno di gratitudine nei confronti dell’istituzione loverese che aveva permesso all’artista bergamasco – così come a Giorgio Oprandi e a Luigi Pellini – di acquisire i primi rudimenti in campo artistico sotto la guida dello zio pittore Giuliano Volpi.

Trussardi Volpi ricorre con una certa frequenza, nell’arco della sua breve carriera, all’autoritratto, a volte declinato in chiave più intimista – come nel caso dell’opera in esame -, mentre in altri casi quale riflessione del suo status di artista, come bene testimoniano l’Autoritratto alla Rubens, l’Autoritratto Impressionista e l’Autoritratto sorridente nello studio, dittico in cui il pittore bergamasco – pur ritraendosi all’interno dello studio di Antonio Mancini – riflette e traspone sulle tele il rapporto con la luce naturale che filtra dalla finestra dell’atelier di via Margutta. Proprio dalla lezione del maestro romano, che Trussardi Volpi conosce nel primo decennio del secolo e che frequenterà con maggiore assiduità intorno agli anni Dieci, si rafforza la necessità di condurre un’indagine psicologica per tramite dell’autoritratto. Sono inoltre noti almeno due casi di “autoritratti” – Lo spagnolo dell’Accademia Carrara e l’Autoritratto con bastone da passeggio del MAT, Museo Arte e Tempo di Clusone – che Trussardi Volpi copia e contestualmente reinterpreta – anche da un punto di vista stilistico – a partire da ritratti di Antonio Mancini che hanno il pittore clusonese come protagonista.

Rispetto alle sperimentazioni derivate dal contatto con il maestro romano l’Autoritratto dell’Accademia Tadini è invece un delicato olio su tela giocato sulle sfumature del verde, in cui Trussardi Volpi si ritrae a mezzo busto e di tre quarti. L’assenza di un’ambientazione, così come gli abiti appena accennati, fanno ricadere l’attenzione dello spettatore sulla giovanile freschezza del volto dell’artista e in particolare sullo sguardo attento e penetrante, che è stato tratteggiato con straordinaria intensità.

Silvia Capponi


Per saperne di più:

A. Colasanti, Le Esposizioni di Belle Arti a Roma. La mostra della Società Amatori e Cultori – La Secessione, in “Emporium”, vol. XXXVII, n. 222, giugno 1913, p. 434.

Esposizioni romane: Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, in “Vita d’Arte”, a. VI, vol. XI, n. 63, marzo 1913.

G. Marangoni, Esposizioni romane: dalla “Secessione” alla “Probitas”, in “La cultura moderna”, fasc. XII, 1914, pp. 797-805.

M.C. Rodeschini Galati, Giovanni Trussardi Volpi, in I pittori bergamaschi dell’Ottocento, vol. 3, Bergamo 1992, pp. 432-435.

Giovanni Trussardi Volpi. Un verista lombardo, catalogo della mostra (Clusone – Lovere, Città di Clusone – Accademia Tadini, 21 giugno – 30 agosto 1998), Lovere 1998, p. 96.

Crescit Eundo. Donazioni ed acquisizioni di opere dalla fine dell’800 ad oggi destinate al fondo per la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, catalogo della mostra (Lovere, Atelier del Tadini, 12 maggio – 31 agosto 2003), Bergamo 2003, p. 121.

Ritratto dello scultore Emilio Gallori, in Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, catalogo generale, tomo 2, n. 7106, p. 1903.

S. Damiani, Gli autoritratti di Giovanni Trussardi Volpi tra tradizione e innovazione, in Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell’anima, catalogo della mostra (Clusone, MAT – Museo Arte Tempo Città di Clusone, 22 ottobre 2021 – 30 gennaio 2022) a cura di S. Capponi, S. Damiani, V. Raimondo, Cinisello Balsamo 2021, pp. 37-43.

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