La Madonna Tadini è stata restaurata da Roberta Grazioli nel 2017-2018 grazie al contributo di Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto Restituzioni 2018. Ha contributo alla realizzazione delle indagini diagnostiche il circolo Amici del Tadini.
Madonna con il Bambino (Madonna Tadini)
La Madonna Tadini prima del restauro.
Autore: Jacopo Bellini
Data: 1450 circa
Tecnica e supporto: Tempera su tavola trasportata su tela
Dimensioni: 110,5 √ó 69,7 cm
Inventario: P 27
La prima possibile menzione a stampa colloca questo dipinto prima del 1808 nel parlatorio delle monache del convento di Santa Maria degli Angeli a Murano, e già il 10 aprile 1812 il conte Luigi Tadini ne era proprietario. Nel primo catalogo a stampa delle raccolte Tadini, quando erano oramai giunte a Lovere, è riportata una provenienza dell’opera dal convento veneziano del Corpus Domini che andrebbe in conflitto con quella muranese, anche se nel Corpus Domini erano confluite, intorno al 1808-1809, molte opere provenienti da altri conventi già soppressi.
Tra 1857 e 1866 la Madonna Tadini subisce un primo restauro per mano di Giuseppe Rillosi di Bergamo, che ha aggiunto lo sfondo color petrolio rimosso, come si vedrà, in occasione del recente restauro. Mentre nel 1900 l’opera è restaurata da Luigi Cavenaghi, che esegue anche il trasporto da tavola a tela. Nel 1901 viene eseguita una nuova cornice da Giovacchino Corsi copiandola da quella, con ogni probabilità originale, della Madonna di Jacopo Bellini delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Nel corso del Novecento l’opera è esposta diverse volte in Europa come rappresentativa dell’artista, e la sua datazione è oscillata tra anni Quaranta del Quattrocento ai pieni anni Cinquanta.
Il restauro effettuato nel 2017 da Roberta Grazioli ha cambiato radicalmente la nostra percezione del dipinto: lo sfondo scuro è stato rimosso e ha rivelato tracce di un’originaria tonalità di azzurro chiaro, come quella di un cielo terso. Così, la mole della Madonna si staglia più netta e monumentale, creando un effetto ancora più potente e adatto per una visione da lontano.
La Madonna Tadini è da considerare un momento di svolta nell’attività pittorica di Jacopo Bellini, che pur restando fedele alla lezione di Gentile da Fabriano, si apre alle invenzioni che sul finire degli anni Quaranta del Quattrocento venivano sperimentate a Padova, soprattutto dal futuro genero, Andrea Mantegna. Alcuni elementi, come il libro in scorcio prospettico sporgente dal parapetto in marmo e un laccio che cade mollemente oltre lo spigolo rimandano alle sperimentazioni prospettiche di Mantegna, Una datazione intorno al 1450 per la Madonna Tadini sembrerebbe dunque plausibile.
Le notevoli dimensioni e l’atteggiamento delle figure iconico e ieratico fanno pensare a una funzione devozionale semi-pubblica, e ben si accorda in questo senso la sua probabile collocazione più antica a noi nota, ovvero in un parlatorio di monache.
Antonio Mazzotta
1812 ante, intervento non documentato.
1857 post – 1866 ante, Bergamo, Giuseppe Rillosi.
1901 Milano, Luigi Cavenaghi.
1981-1982 Milano, G. Fiume.
1982 post – 1991 ante, Lovere (?), intervento non documentato.
2017-2018, Bergamo, Roberta Grazioli, Sara Razzitti.
Exhibition of Italian art, London, Burlington House, 1 gennaio – 8 marzo 1930.
Kunstschätze der Lombardei. 500 vor Christus 1800 nach Christus, Zürich, Kunsthaus, november 1948 – märz 1949.
La Peinture Vénitienne, Bruxelles, Palais des Beaux-Arts, 16 octobre 1953 – 10 janvier 1954; De Venetiaanse Mesters, Amsterdam, Rijksmuseum, 12 juli – 11 october 1953.
Chefs d’oeuvres vénitiens de Paolo Veneziano à Tintoret, Paris, Musée de l’Orangerie, janvier – 31 mars 1954.
Le muse e il principe. Arte di corte nel Rinascimento padano, Milano, Museo Poldi Pezzoli, 20 settembre – 1 dicembre 1991.
Restituzioni 2018. Tesori d’arte restaurati, Torino, Reggia di Venaria Reale, 28 marzo – 16 settembre 2018.
Venezia 1450. Intorno alla Madonna Tadini di Jacopo Bellini, Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco, 10 ottobre 2018 – 13 gennaio 2019.
Andrea Mantegna. Rivivere l’antico, costruire il moderno, Torino, Palazzo Madama, 12 dicembre 2019 – 20 luglio 2020.
“255. Una Madonna con Bambino in piedi sopra un tavolo, sul quale avvi un libro in piedi , ed un picciolo viglietto col nome dell’autore, Giacomo Bellino. Questi era il padre dei famosi Bellini Giovanni e Gentile , e le sue opere sono rarissime. Il Lanzi non ne conosceva che una in mano del signor Sasso. Questa è in tavola, ed esisteva nel monastero delle monache del Corpus Domini in Venezia.”
Luigi Tadini, Descrizione generale dello Stabilimento dedicato alle Belle Arti in Lovere dal Conte Luigi Tadini cremasco, Milano 1828.
Bibliografia
A. Di Lorenzo, in Le muse e il principe. Arte di corte nel Rinascimento padano. Catalogo, catalogo della mostra, a cura di A. Di Lorenzo et al., Modena, Franco Cosimo Panini 1991, pp. 294-297, n. 75
A. Mazzotta, M. Albertario e R. Grazioli, in Restituzioni 2018. Tesori d’arte restaurati, catalogo della mostra, a cura di C. Bertelli, G. Bonsanti, Venezia, Marsilio, 2018, pp. 298-306, n. 30
Jacopo Bellini, La Madonna Tadini. Studi e ricerche intorno a un restauro, a cura di M. Albertario, A. Mazzotta, Milano 2018