Opere del famosissimo Nicolo Tartaglia […]

Autore: Niccolò Tartaglia

Data: Venezia: al segno del Lione (Eredi di Curzio Troiano Navò), 1606

Tecnica e supporto:

Dimensioni:

Inventario: ATL G.II.15

L‘edizione conservata presso l’Accademia Tadini., come spiega il frontespizio, raccoglie alcune delle opere del matematico bresciano Niccolò Tartaglia (Brescia, 1499 circa – Venezia, 1557), raccolte da Gio. Battista Manassi e dedicate a Luigi (Alvise) Giustinian, capitano all’Arsenale di Venezia.

Il volume comprende:

Quesiti (Quesiti et inventioni diverse de Nicolò Tartaglia, di novo ristampati con una Gionta al sesto libro, nella quale si mostra duoi modi di redur una città inespugnabile; il frontespizio è illustrato con un ritratto di Tartaglia e presenta in antiporta un’immagine allegorica (pp. 1-284);

Nova Scientia (Della nova scientia di Nicolò Tartaglia Brisciano, privo di frontespizio, preceduta dalla lettera All’illustrissimo et invictissimo signor Francesco Maria Feltrense Della Rovere […] datata 20 dicembre 1537, priva di frontespizio (pp. 1-72);

– Travagliata inventione (Regola generale da sulevare con ragione, e misura non solamente ogni affondata nave; ma una torre solida di mettallo trovata da Niccolò Tartaglia delle discipline matematiche amatore intitolata la Travagliata inventione […] giuntovi anche un trattato di segni delle mutationi dell’aria, over di tempi, materia non men vile, che necessaria a naviganti et altri, con frontespizio illustrato con ritratto (pp. 140, seguita dal Supplimento de la travagliata inventione (pp. 41-48);

– Ragionamenti sopra Archimede (Ragionamenti de Nicolò Tartaglia sopra la sua Travagliata inventione, nelli quali se dechiara volgarmente quel libro di Archimede Siracusano […] con frontespizio illustrato con ritratto (pp. 1-52).

Il primo frontespizio incluso nell’opera riprende le edizioni delle opere di Tartaglia: i Quesiti ed inventioni diverse (la prima edizione a Venezia, presso Venturino Ruffinelli, 1546, ma il volume riproduce la seconda edizione, ampliata del lavoro, Venezia 1551); ritorna nel frontespizio approntato per la Travagliata inventione, Venezia, presso l’autore, 1551 e nei Ragionamenti […] sopra la sua Travagliata inventione, Venezia, presso l’autore, 1551 inclusi in quest’opera, ma che probabilmente non coincidono con quelli originali. Più in generale, si può osservare come il ritratto caratterizzi le edizioni pubblicate da Curzio Troiano Navò (e dai suoi eredi), lo stesso editore e libraio che risulta citato da Tartaglia nel suo testamento come erede di tutte le copie delle sue opere ancora conservate presso di lui (Boncompagni 1881, p. 406-407, 409-410). L’atto recita: “Lasso a M. Troian Navò librer all’insegna del lion in Marzaria al ponte di Berettari tutti i sopradditti quesiti, et invention diverse, et le travagliate invention, e ragionamenti, et quei di nova scientia” per la quantità indicata nelle carte precedenti. Questa disponibilità potrebbe aver indotto gli eredi di Navò a raccogliere le edizioni in un volume come quello in esame.

Il ritratto mostra Tartaglia a mezzo busto, avvolto in un robone foderato di pelliccia, affacciato ad un parapetto, sul quale è appoggiato un listello con l’iscrizione “Nicolo Tartalea”. Sul parapetto scorre l’iscrizione: “Le inventioni sono difficili, ma lo aggiongervi e facile”.  Il ritratto del 1546 è attribuito a Romanino da Alessandro Nova (Nova 1994, pp. 333-334),

Esiste però un secondo e diverso ritratto di Niccolò Tartaglia, pubblicato sul frontespizio dei Ragionamenti de Niccolò Tartaglia sopra la sua travagliata invenzione ( [Venezia]: apresso di lautore (Stampata in Venetia: per Nicolo Bascarini a instantia & requisitione & a proprie spese de Nicolo Tartaglia autore, nel mese di maggio 1551) e la Regola generale da levare con ragione e misura non solamente ogni affondata nave ma una torre solida di mettallo (Stampata in Venetia: per Nicolo Bascarini à instantia & requisitione & à proprie spese de Nicolo Tartaglia autore, nel mese di maggio 1551). Il riferimento a Romanino è stato proposto da Francesco Frangi (Frangi 2006; FIori 2018; Baccanelli 2020).

La tavola allegorica pubblicata in antiporta alle Questioni et inventioni, è apparsa per la prima volta nel 1537 in occasione della pubblicazione della Noua scientia inuenta da Nicolo Tartalea. B., In Vinegia : per Stephano da Sabio : ad instantia di Nicolo Tartalea brisciano il qual habita a san Saluador, 1537. L’ipotesi di Mancini (2009) circa un possibile intervento dello stesso Tartaglia nell’invenzione dell’opera, condivisa da Pizzamiglio (2012)  trova conferma nella puntuale corrispondenza con la nota al verso del frontespizion della sua editio princeps dell’Euclide in volgare, apparsa a Venezia nel 1543 per i tipi di Venturino Rosinelli (presso la biblioteca dell’Accademia Tadini si conserva l’edizione Euclide Megarense philosopho, solo introduttore delle scientie mathematice. Diligentemente rassettato, et alla integrità ridotto, per il degno professore di tal scientie Nicolo Tartalea Brisciano. Secondo le due tradottioni. Con vna ampla espositione dello istesso tradottore di nuono aggiunta, In Venetia: appresso Curtio Troiano, 1565). In questo passo, Tartaglia spiega:”Quale e quante siano le scientie, overo discipline Mathematice. Le scientie, overo discipline dette Mathematice, secondo il volgo sono molte, cioè Arithmetica, Geometria, Musica, Astronomia, Astrologia, Cosmographia, Geographia, Corographia, Perspettiva, Specularia, La scientia de pesi, la Architettura e molte altre. Ma alcuni Sapienti, prendono solamente le quattro prime, cioè Arithmetica, Geometria, Musica e Astronomia: e tutte le altre dicono esser subalternate, cioè dependente dalle dette quattro: alcuni altri moderni (per alcune sue ragioni) vogliono che le dette Mathematice siano cinque, però che alle dette quattro aggiungono la Prospettiva.”. Questo concetto trova puntuale illustrazione nella tavola xilografica, dove il sapere è rappresentato da due cerchi concentrici, il primo dominato dalla Filosofia in trono, al cui accesso presiedono Platone e Aristotele, il secondo sorvegliato da Euclide che ne regola l’accesso. In questo secondo cerchio si muovono le allegorie delle scienze (in primo piano, individuabili grazie alle iscrizioni, si riconoscono le arti del quadrivio – Aritmetica, Geometria, Musica e Astronomia e, in secondo piano, la prospettiva. In mezzo a loro lo stesso Tartaglia assiste all’esperimento di balistica che si svolge all’interno del recinto a sinistra.

A favore dell’identità dell’autore va ricordata la presenza, tra gli allievi di Niccolò Tartaglia, di Giovanni Antonio Rusconi, architetto, ingegnere idraulico, pittore, scenografo, inal quale potrebbe essere attribuita, in via ipotetica, l’immagine, ma si ricorda anche la proposta a favore di Giovanni Britto.

Gli stemmi appesi con un anello alla cornice della scena sono, a sinistra, quello di Francesco Maria Della Rovere, duca di Urbino e capitano generale della Repubblica di Venezia, che compare come uno degli interlocutori dei dialogo; a destra, quello della famiglia Gonzaga.

Marco Albertario

Per saperne di più:

B. Boncompagni, Intorno al testamento inedito di N. T., in In memoriam Dominici Chelini. Collectanea mathematica, a cura di L. Cremona, E. Beltrami, Milano 1881, pp. 363-412.

Giovanni Battista Gabrieli, Nicolò Tartaglia. Invenzioni, disfide e sfortune, Siena 1986, pp. 31-69.

Sul ritratto

A. Nova, Girolamo Romanino, Torino 1994, pp. 333-334 cat. 108.

F. Frangi, in Romanino. Un pittore in rivolta nel Rinascimento italiano, catalogo della mostra (Trento, Castello del Buonconsiglio, 29 luglio – 29 ottobre 2006), a cura di L. Camerlengo, E. Chini, F. Frangi, F. de Gramatica, Milano 2006, pp. 358-359 cat. 95.

M. Fiori, in Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia, catalogo della mostra (Brescia, Museo di Santa Giulia, 21 marzo-1 luglio 2018) a cura di F. Frangi, pp. 42-43 cat. 4.

F. Baccanelli, Frontespizi e ritratti incisi nei libri bresciani del secondo Cinquecento, in “Civiltà Bresciana”, n.s., III, 1, 2020, pp. 27-48, in particolare pp. 27-28.

B.M. Savy, Ritratti della realtà nella pittura bresciana del Cinquecento, in Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552, catalogo della mostra (Brescia, Museo di Santa Giulia, 18 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025), a cura di R. D’Adda, F. Piazza, E. Valseriati, Milano 2024, pp. 265-274, a p. 278.

 

Sull’allegoria:

V. Mancini, in Le muse tra i libri. Il libro illustrato veneto del Cinque e Seicento nelle collezioni della Biblioteca Universitaria di Padova, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 11 settembre -18 ottobre 2009) a cura di Pietro Gnan e Vincenzo Mancini. Padova 2009, pp. 62-64 cat.

M. Rossi, Alessandro Vellutello e Giovanni Britto “per sé fuoro”. Sul corredo grafico della “Nova esposizione” (1544), in Un giardino per le arti: “Francesco Marcolino da Forlì”. La vita, l’opera, il catalogo, atti del convegno internazionale di studi a cura di Paolo Procaccioli, Paolo Temeroli, Vanni Tesei, (Forlì, 11-13 ottobre 2007), Bologna 2009, pp. 365-382, p. 379.

P. Pizzamiglio, Niccolò Tartaglia nella storia, con una antologia degli scritti, Brescia 2012, pp. 97-99.

 

 

 

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