Autore: Vincenzo Hayez
Data: 1865-1868
Tecnica e supporto: olio su tela
Dimensioni: 211x131 cm
Inventario: P 317
Autore: Vincenzo Hayez
Data: 1865-1868
Tecnica e supporto: olio su tela
Dimensioni: 211x131 cm
Inventario: P 317
Vincenzo Hayez (Venezia, 1835 – ?, 1880) è figlio di Giuseppe, fratello del celebre pittore Francesco e sembra interessato a seguirne le orme. Risulta iscritto, infatti, nel 1857 all’Accademia di Venezia: l’informazione si ricava da un rapporto della polizia austriaca che l’aveva arrestato accusandolo di imbrattare i muri della città con scritte sovversive, maldestramente camuffate all’arrivo delle guardie. L’atto è di un certo interesse anche perché il giovane viene immediatamente identificato come “nipote del noto pittore milanese”. Francesco Hayez, dal canto suo, si sforza di orientare i primi passi di Vincenzo: credo si possa riferire a questi anni il biglietto con istruzioni a lui diretto per la copia della Presentazione della Vergine al Tempio di Tiziano. Nel 1865 Vincenzo risiede a Milano ed espone per la prima volta a Brera. I cataloghi registrano negli anni seguenti una serie di tele, quasi tutte a soggetto storico: La moglie di Cajo Gracco (1865), Margherita degli Acciajuoli (1868), Tintoretto e l’Aretino (1870), Caterina d’Aragona (1871), Papa Alessandro III e il doge Ziani (1872) e Penelope che riconosce Ulisse (1873). Tuttavia i ripetuti tentativi di Hayez di orientare la carriera (e soprattutto i modi) del nipote si scontrano contro le sue cattive abitudini, che lo portano a frequentare più le bettole che lo studio: tutti fatti, questi, che portarono il pittore nel novembre 1874, alla grave decisione di sospendergli il pagamento della pensione mensile e successivamente di diseredarlo.
Vincenzo è spesso a Lovere, ospite della cugina Carlotta Martinolli e del marito, il notaio e patriota Enrico Banzolini, che si sforzano di sostenerne la carriera.
Le prime notizie relative al Ritratto di Enrico Banzolini sono del 1865; Vincenzo sceglie il prestigioso modello a figura intera da ricondurre alla tipologia del ritratto “istoriato”, decisamente poco frequentata a Lovere, ed è forse in debito con modelli fotografici: lo conferma lo stretto rapporto con una rara fotografia di Enrico. La tela richiedeva ancora alcuni ritocchi nell’ottobre 1867 ed è conclusa nel 1868, in tempo per l’esposizione a Brera. In quella sede Vincenzo, qualificandosi come allievo di Francesco Hayez, espone un soggetto storico – Margherita degli Acciajuoli, moglie a Pier Francesco Borgherini che si trovava in esilio da Firenze, scaccia dalla propria presenza il rigattiere Giovanni dalla Palla, il quale, munito del consenso della Signoria, voleva staccare dalla cassa nuziale di lei le belle pitture del Pontormo, per mandarle al re di Francia e il ritratto loverese (le due opere sono citate nel catalogo Esposizione delle Opere di Belle Arti nelle Gallerie del Palazzo Nazionaledi Brera nell’anno 1868, Milano, coi tipi di Luigi Di Giacomo Pirola, 1868, pp. 14 n. 83, 32 n. 247).
Marco Albertario
Per saperne di più:
M. Albertario, Lettere dalla periferia dell’Impero. Enrico Banzolini e Francesco Hayez, in Musei lombardi a tre colori. Materiali tra arte e storia, Torino 2012, pp. 41-69.