Autore: Piero Zen
Data: terzo decennio del Novecento
Tecnica e supporto: legno intagliato e intarsiato con applicazioni in madreperla
Dimensioni:
Inventario: MR M 1-10
Autore: Piero Zen
Data: terzo decennio del Novecento
Tecnica e supporto: legno intagliato e intarsiato con applicazioni in madreperla
Dimensioni:
Inventario: MR M 1-10
La ditta Zara e Zen è documentata dal 1881 all’esposizione di Milano. Carlo Zen (Milano, 1851-1918), titolare della Fabbrica Italiana di Mobili, con sede a Milano in via Bixio (che giungerà a contare duecento operai) produce mobili di gusto eclettico, ispirati anche a modelli internazionali, e interpreta il gusto Liberty di Carlo Bugatti e dei Quarti con l’attenzione a una clientela più ampia, di estrazione alto-borghese. Caratteristica della sua produzione, gli intarsi in bronzo e madreperla che arricchiscono il mobile.
Piero (Milano, 1879-1950), figlio di Carlo, affiancò il padre dal quale riprende i modelli per poi proseguire nella propria attività di disegnatore, ebanista e intarsiatore nella nuova sede di via Stelvio (il dato è confermato dall’indirizzo fissato sull’etichetta). La credenza riprende e semplifica un modello prodotto dal padre nel 1902.
La sua attività si distingue da quella paterna per la tendenza ad una maggior razionalizzazione nella forma del mobile e negli ornati, ben evidente qui nella stilizzazione delle foglie accartocciate della credenza e nella semplificazione degli ornati in madreperla. Quasi del tutto scomparse, invece, le applicazioni in bronzo.
Il salottino è pervenuto all’Accademia Tadini per Legato di don Gino Angelico Scalzi, ultimo erede della famiglia e storico direttore della Galleria (2017).