Accademia Tadini – Incontri 2025

La «Fabrica» della Via Crucis. Il Santuario di Cerveno tra ricerca e restauro

Giovedì 20 febbraio 2025, ore 20:30 presso la Sala degli Affreschi dell’Accademia Tadini sarà presentato il volume: La «Fabrica» della Via Crucis. Il Santuario di Cerveno tra ricerca e restauro, a cura di Marco Albertario (Montichiari 2024, pp. 368). Interverranno all’incontro Maria Ines Aliverti, Università di Pisa, e i restauratori Gabriele Chiappa, Alessandra Didoné, Luciano Gritti, Giovanna Jacotti. Modera Marco Albertario, curatore del volume.

Il restauro delle Cappelle del Santuario di Cerveno è stato un intervento lungo e complesso, articolato in quattro lotti: il primo tra il 2010 e il 2014 per le prime quattro Stazioni (I-IV); il secondo dal marzo 2017 al novembre 2018 per Cappelle V e VIII; il terzo da novembre 2020 a dicembre del 2021, recupero delle Stazioni VI e IX e infine da dicembre 2021 a febbraio 2024 per il restauro delle cappelle VII, X, XI, XII, XIII e XIV e dello Scalone. I Lavori sono progettati ed eseguiti dal Consorzio Indaco composto da Gabriele Chiappa, Alessandra Didonè, Eugenio Gritti, Luciano Gritti e Giovanna Jacotti.

A conclusione dei lavori  il Consorzio Indaco ha voluto restituire i risultati raccolti durante l’intervento al Santuario di Cerveno coordinandoli in una pubblicazione che metta in rapporto ricerche archivistiche e dati tecnici.

L’imponente complesso raggruppa intorno a uno scalone monumentale, edificato tra il 1740 e il 1750, quattordici cappelle che, come nella tradizione dei Sacri Monti, ospitano la rappresentazione plastica delle stazioni della Via Crucis. La maggior parte delle statue si deve allo scultore Beniamino Simoni, che lavora tra il 1752 e il 1759 e fa di questo complesso uno tra i principali esempi del concetto di “regolata devozione” al quale tendeva la pedagogia pastorale dei parroci di Cerveno. L’opera sarà completata dalla bottega dei Fantoni (1763-1765). L’intervento dello scultore Giovanni Seleroni (1869-1871) concluderà il percorso con il gruppo del Compianto.

La prima parte del volume propone un riesame del contesto storico e artistico nel quale si inquadra l’intervento è stato affidati ai contributi di Marco Albertario, Maria Letizia Casati, Monica Ibsen, Maria Stefania Matti, Riccardo Panigada, Lidia Rigon, Luca Rinaldi, Federico Troletti, che riprendono nel dettaglio e ripropongono con molte novità gli esiti delle ricerche condotte a partire dalle fonti archivistiche e dai dati materiali emersi dal dialogo con i restauratori.

Nella seconda parte Gabriele Chiappa e Alessandra Didonè prendono in esame la decorazione ad affresco, Luciano Gritti e Giovanna Jacotti danno conto della metodologia adottata durante il restauro e analizza le tecniche esecutive degli affreschi, degli stucchi e delle statue in legno.

Il volume si avvale di una campagna fotografica condotta da Fotostudio Rapuzzi, BAMSphoto Rodella.

Il Rinascimento a Brescia: un’introduzione alla mostra

Martedì 14 gennaio 2025, ore 20:30 Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei, e Roberta D’Adda, conservatore, presenteranno la mostra  Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552, a cura di Roberta D’Adda, Filippo Piazza ed Enrico Valseriati, allestita al Museo di Santa Giulia a Brescia dal 18 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025.

La narrazione parte dal drammatico Sacco subito dalla città del 1512 a opera delle truppe francesi, per poi indagare le profonde inquietudini e il clima di incertezza che caratterizzarono quegli anni.
Ne nacquero nuove idee, nuove visioni, testimoniate da figure di intellettuali come Agostino Gallo e Nicolò Tartaglia, nuove esperienze religiose come quella promossa da Angela Merici, fondatrice della Compagnia di Sant’Orsola della quale l’Accademia Tadini conserva un’importante testimonianza, e una nuova cultura figurativa originale.
L’attività di Alessandro Bonvicino il Moretto, Girolamo Romanino e Giovanni Gerolamo Savoldo, protagonisti del Rinascimento Lombardo, è stata ampiamente esplorata in oltre un secolo di studi, dall’altro è mancato un racconto complessivo del ‘500 bresciano nella sua ricchezza, complessità e, per certi versi, contraddittorietà.
Il percorso è costruito attorno a personaggi emblematici, come Fortunato Martinengo, il nobile bresciano ritratto da Moretto nel dipinto conservato alla National Gallery di Londra (nella foto a lato), opera simbolo del progetto., o come gli sposi Gerolamo Martinengo e Eleonora Gonzaga per i quali furono organizzati festeggiamenti sontuosi,
Nelle sale, i dipinti dei grandi maestri della pittura bresciana – giunti a Brescia da sei musei americani e da importanti collezioni italiane ed europee, dialogano con oggetti rari e preziosi quali antichi strumenti musicali, armature, arazzi e piatti in maiolica, restituendo un’immagine suggestiva dei pensieri, dei sentimenti, degli oggetti e dei personaggi che animavano la vita della città.
L’Accademia Tadini ha contribuito con il prestito della Pala Manfron di Paris Bordon.

Il Rinascimento a Brescia. Moretto, Romanino, Savoldo 1512-1552

Dal 18 Ottobre 2024 a 16 Febbraio 2025
Museo di Santa Giulia
Informazioni e Prenotazioni
Il CUP – Centro Unico Prenotazioni risponde dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 18.00. Festivi esclusi.
+39 030 8174200
cup@bresciamusei.com

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