La Motonave Capitanio

La motonave La Capitanio è nata come piroscafo a vapore, costruito nel 1926 sulla spiaggia di Genova Voltri per la Società di Navigazione a Vapore del Lago d’Iseo, dalla S.A. Cantieri Cerusa. La motonave è lunga 24 mt., larga 4,40 mt. Ed ha un pescaggio di 173 cm. Il dislocamento lordo è di oltre 70 ton.

Il nome della motonave è quello dei Bartolomea Capitanio, una delle fondatrici delle Suore della Carità, che proprio nel maggio del 1926 era stata beatificata. Grazie al forte legame tra la comunità loverese e la beata (poi santa) espresso nella scelta del nome la motonave è stata salvata più volte dalla rottamazione.

Nel 1931 il motore a vapore venne sostituito con un motore diesel della Franco Tosi di Legnano di ben 50.000 cc.

Nel 1944, in piena Seconda guerra mondiale, la motonave fu mitragliata in un’incursione aerea effettuata da una pattuglia di cacciabombardieri inglesi che avevano come obiettivo il danneggiamento del ponte di Sarnico; la nave, incendiatasi, andò in disarmo.

Nel 1950 venne riarmata e fino al 1955 proseguì il lavoro di nave passeggeri.

Nel 1956 l’Italsider la trasformò in rimorchiatore per il traino delle chiatte che trasportavano i carri ferroviari dallo stabilimento di Lovere allo scalo di Paratico.

Dismessa dal servizio nel 1965 venne salvata dalla rottamazione da Giovanni Battista Carrara, primo dei vari armatori privati che con grande entusiasmo, spirito di sacrificio e un pizzico di follia sono riusciti a finanziare e preservare questo bellissimo monumento navigante fino ai giorni nostri.

Dal 1970 la propulsione è affidata ad un OM BXD marinizzato del 1958  sbancato dalla Motonave Iseo (tristemente famosa per un mitragliamento subito sul Sebino con la morte di oltre 40 persone).

La Capitanio è iscritta al Registro ASI – AUTOMOTOCLUB STORICO ITALIANO Sezione Nautica ed Aeronautica al n. 1 M.

L’Associazione La Capitanio 1926

L’Associazione La Capitanio 1926 con sede a Lovere presso la Fondazione Accademia di belle arti Tadini arma la Motonave La Capitanio dal 2023 con lo scopo di portarla al centenario del varo (maggio 2026) in condizioni eccellenti sia a livello estetico che tecnico, si propone inoltre per la stessa scadenza di trasformarla in un museo della navigazione lacustre galleggiante e navigante.

Il Museo ‘La Capitanio 1926’ raggiungerà tutti i 16 Comuni del Sebino portando bellezza e cultura su tutto il lago. Per toccare con mano la concretezza dell’iniziativa, in occasione delle GFA 2024 La Capitanio navigherà fino a Pisogne (Bs) e resterà attraccata sul lungolago al pontile della Navigazione Lago d’Iseo, con la possibilità di visite guidate del ponte di coperta, della plancia e del quadrato.

L’Associazione che arma dal 2023 La Capitanio grazie al lavoro volontario dei soci ha effettuato lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per oltre 700 ore di lavoro gratuito, si è avvalsa inoltre del lavoro di professionisti per le mansioni più delicate.

Per maggiori informazioni visita il sito www.lacapitanio1296.it

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