Il cospicuo nucleo di fotografie del Risorgimento italiano, costituito da 106 fotografie rilegate in due album della fine del XIX secolo e 143 fotografie sciolte, raccoglie principalmente ritratti di Garibaldi e di eminenti personaggi del Risorgimento italiano, compresi quelli con cui Giovan Battista Zitti, creatore della collezione, aveva rapporti personali; oltre alle riprese che documentano noti cimeli garibaldini vi è un nucleo di immagini dei luoghi importanti della biografia garibaldina e di alcuni episodi bellici memorabili (fotografie di stampe); il nucleo più cospicuo è quello dedicato alla documentazione dei monumenti garibaldini che numerosi sorsero all’indomani della morte dell’eroe nazionale.
La fotografia nelle collezioni del Museo dell’Ottocento
Il fondo, che documenta l’attività di 59 fotografi diversi, annovera una vasta e variata rassegna di immagini di Giuseppe Garibaldi tra cui si segnalano gli scatti effettuati durante la gloriosa campagna militare a Palermo nel luglio 1860 dal noto fotografo francese Gustave Le Gray (MR A12), nella detenzione a Varignano e nella convalescenza a Caprera dopo il ferimento in Aspromonte (MR A49, MR 466), o durante il soggiorno cremonese del 1862 dal pioniere della fotografia milanese Alessandro Duroni (MR A17).
Interessanti e rare sono le immagini del piemontese Vittorio Besso, inviato a effettuare un reportage a Caprera nell’ultimo periodo della vita del generale nella quiete della vita famigliare accanto alla giovane moglie Francesca Armosino e ai figli avuti da lei (MR 471, MR 479).
Molto ampio è il repertorio delle vedute dei monumenti (e anche dei loro bozzetti) a Garibaldi e ai caduti garibaldini in tutta Italia e in Francia, realizzate dal 1882 ai primi anni del Novecento talvolta durante le stesse cerimonie di inaugurazione, costituendo un’importante documentazione storica e sociale.
Rare sono le fotografie dei monumenti eretti nel 1889 nella villa del garibaldino Vittore Tasca, amico di Zitti, a Brembate in provincia di Bergamo, che sono documentazione preziosa di questo parco dedicato all’esaltazione e al ricordo degli eroi del Risorgimento, ormai irrimediabilmente in gran parte perduto.
Alessandra Civai