La mostra offre al pubblico la possiblità di immaginarsi ospiti alla tavola del conte Tadini. L’allestimento evocativo vuole suggerire al visitatore l’impressione di trovarsi nella sala da pranzo di una casa da nobile, tra Sette e Ottocento, e insieme raccontare le convenzioni che regolavano una tavola alla moda, dove la conversazione rappresentava il miglior condimento alle raffinate portate di gusto francese.
Il percorso si articola in tre sezioni: la prima ci conduce “Nella cucina” del palazzo dove sarà possibile ricostruire le abitudini dell’epoca; pentole, padelle e attrezzi da cucina prestati da una collezione privata e alcuni libri di ricette d’epoca integrano la sezione.
La seconda, “Nella sala da pranzo”, ci ripropone il servizio in porcellana “di Sassonia”, da sempre creduto di Meissen, ma in realtà … un piccolo giallo che sarà risolto in mostra. La ricostruzione della tavola è l’occasione per spiegare le convenzioni che regolavano il pranzo, soggetto alle regole del “servizio alla francese”.
La terza sezione, “Nella Sala delle Porcellane”, ripropone la collezione di porcellane europee della quale il conte andava giustamente fiero, una tra le più antiche in Lombardia. Con raffinato gusto da collezionista, Luigi Tadini aveva fatto acquisti durante il viaggio a Napoli nell’ultimo decennio del Settecento, poi a Parigi all’inizio del secolo seguente e ancora a Milano, nelle numerose botteghe di terraglie, cristalli e porcellane. Una collezione preziosa con esemplari di Capodimonte e della Real Fabbrica Ferdinandea di Napoli, di Meissen, Höchst, Sèvres, Parigi, che documenta oggi il passaggio dalla leggerezza del tardo Settecento alla nobile compostezza dello stile Impero, per poi aprirsi timidamente alla cultura romantica.
La visita potrà essere completata in Galleria, dove si può ammirare il meraviglioso centrotavola in porcellana con Il giudizio di Paride di Filippo Tagliolini, acquistato dal conte Tadini nel corso del suo viaggio a Napoli nell’ultimo decennio de Settecento.