Giunta al suo terzo appuntamento, l’iniziativa Ospiti in Galleria vede quale protagonista Francesco Hayez (Venezia, 1791 – Milano, 1882). Prosegue così con l’artista più emblematico e famoso del Romanticismo italiano il progetto a cura della direttrice Lucia Pini volto a movimentare la vita della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza, tramite prestiti in dialogo con la collezione.
L’appuntamento è reso possibile grazie alla collaborazione con l’Accademia Tadini di Lovere e alla generosa liberalità della Banca d Piacenza. Da Lovere provengono infatti le tre opere di Hayez, riferibili all’avanzata maturità dell’autore e realizzate quale dono per l’amata nipote Carlotta Martinolli. All’intenso Autoritratto databile tra il 1872 e il 1878, si affiancano due dipinti di tema religioso: una Madonna del 1869 e l’impressionante Ecce Homo, che rappresenta uno dei capolavori degli anni estremi dell’artista. L’opera, sfidante per dimensioni e intensità emotiva, è realizzata da Francesco Hayez tra il 1867 e il 1875. Dunque, quando viene ultimata, l’artista ha ormai più di ottant’anni e scrivendo alla nipote di questa sua impresa così conclude: “Io lavoro sempre con passione dell’arte, ma in questa tela la raddoppiai perché se sarò encomiato questo ti rechi consolazione e perché volendo terminare con questo lavoro la mia carriera artistica possa vantare che a 85 anni fui ancora pittore”. Realizzato all’indomani dell’Unità nazionale, in anni non privi di delusioni e sfiducia, il dipinto appare una dolente meditazione – storica ed esistenziale a un tempo – che al tema dell’Ecce Homo affida la rappresentazione di un dolore cosmico. La figura di Cristo grande al vero, isolata contro lo sfondo monumentale, si staglia con una forza scenica d’impatto.
Con l’occasione, saranno esposte anche due opere di Hayez di proprietà della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi solitamente conservate nei depositi: due studi dal vero raffiguranti un modello maschile in età avanzata, che esemplificano la pratica accademica dello studio di figura. Tutti i dipinti dialogano idealmente con il Ritratto d’uomo del medesimo autore databile alla metà degli anni trenta dell’Ottocento esposto nella Sala completare della Galleria dedicata agli artisti lombardi.
Attraverso la proposta di appuntamenti diversi Ospiti in Galleria vuole anche incoraggiare una frequentazione museale non episodica, ma sempre più abituale. Un’attitudine, questa, favorita anche dall’abbonamento annuale all’intero circuito dei musei piacentini promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Piacenza.