Il MAT – Museo Arte Tempo Città di Clusone dedica una mostra a Giovanni Trussardi Volpi (Clusone, 1875 – Lovere,1921), figura interessante del panorama artistico italiano tra la fine dell’Ottocento e il primo quarto del Novecento, al quale è riservata una sezione della collezione permanente del MAT – Museo Arte Tempo Città di Clusone.
Dopo la mostra Un verista lombardo, organizzata nel 1998 in collaborazione tra la Città di Clusone e l’Accademia Tadini di Lovere, non ci sono più stati progetti espositivi dedicati al pittore. Il centenario della sua scomparsa è sembrato l’occasione migliore per dirigere nuovamente l’attenzione su questo artista clusonese, di cui purtroppo non sono rimaste molte testimonianze d’archivio, ma i cui dipinti sono ancora capaci di affascinare e coinvolgere lo spettatore.
Il progetto, dal titolo Giovanni Trussardi Volpi. Il colore irrequieto dell’anima è frutto di un lavoro di ricostruzione del percorso dell’artista attraverso temi e prospettive finora mai indagati.
Al significativo nucleo di opere dell’Accademia Tadini e dell’Accademia Carrara di Bergamo si sono aggiunte quelle provenienti da collezioni private, riproposte in sezioni tematiche che indagano: i luoghi che hanno fatto parte del suo percorso di vita e di arte, così da delineare la geografia del pittore; il rapporto con la sua terra di origine, declinato attraverso alcuni degli aspetti salienti del suo percorso, dalla sua formazione artistica e dal rapporto con il maestro Cesare Tallone agli sviluppi della sua produzione legati al tema della ritrattistica; il rapporto dell’artista con la città di Roma; il tema del femminile.
Il catalogo si propone come un snodo importante per la fortuna critica dell’artista, ed è arricchito dalla presenza di saggi scientifici basati su lavori di ricerca all’interno delle fonti archivistiche relative a Trussardi Volpi e al contesto culturale in cui il pittore si è mosso, in un percorso che lo porta da Lovere a Roma, intersecando sempre Clusone.
Il comitato scientifico che presiede il progetto è composto da Marco Albertario (Direttore dell’Accademia Tadini di Lovere), Remo Morzenti Pellegrini (Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Bergamo) e Maria Cristina Rodeschini (Direttrice dell’Accademia Carrara).
Il progetto espositivo è a cura di Silvia Capponi, Sara Damiani e Valentina Raimondo.
La mostra è promossa e organizzata dall’Assessorato alla Cultura e alle Politiche giovanili del Comune di Clusone, con la collaborazione scientifica dell’Università degli studi di Bergamo e dell’Accademia Tadini di Lovere, a cui si aggiunge il contributo dell’Accademia Carrara di Bergamo.