Italo Calvino e i musei visibili

Italo Calvino: il centenario

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino, autore che ha sempre messo in relazione il testo scritto con l’immaginario visivo, i Musei della Direzione Regionale Musei Lombardia hanno pensato ad una serie di attività per ricordare lo scrittore.

Esiste, infatti, una forte affinità tra i luoghi della cultura, che raccontano il patrimonio storico artistico di un territorio, e il pensiero alla base degli scritti di Italo Calvino: egli affermava, parlando dei grandi autori della letteratura di ogni tempo, che “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”, e la stessa frase la si può declinare sui musei: sono luoghi fisici, spazi di riflessione, visione e ascolto, che non esauriscono, una volta visti, la loro ricchezza. Non certo voci in un elenco da spuntare, ma occasioni sempre presenti per misurarci con la complessità della storia, con la creatività del   pensiero.

Partecipano all’iniziativa i tredici musei che dipendono dalla Direzione regionale Musei Lombardia e la Galleria dell’Accademia Tadini, Lovere.

A ogni museo sarà associato un testo di Calvino, scelto per una sorta di “affinità elettiva”.

Il conte Tadini e il barone rampante

Il barone rampante è un romanzo scritto da Italo Calvino nel 1957, secondo capitolo della “trilogia araldica”, insieme a Il visconte dimezzato (1952) e Il cavaliere inesistente (1959). Il punto di partenza della storia è rappresentato da un futile litigio avvenuto nella casa del barone Arminio Piovasco di Rondò il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa a causa di un piatto di lumache non accettate dal figlio Cosimo che per protesta salirà sugli alberi del giardino di casa giurando di non scendere mai più. Dopo il litigio, e malgrado le infinite minacce del padre, la vita di Cosimo si svolgerà sempre sugli alberi, prima solo nel giardino di famiglia, poi nei boschi del circondario, inframezzata da parentesi in terre lontane sempre collegate alla tenuta del barone attraverso percorsi tra i rami.

Alla sua morte, nel 1815, aveva 65 anni, doveva quindi essere nato intorno al 1750, ed era quindi coetaneo del conte Luigi Tadini, collezionista e fondatore del museo, nato nel 1745 e morto nel 1829. I due profili presentano molti tratti in comune, dalla passione per i libri, testimoniata dalla biblioteca, e persino la passione per le mongolfiere. Anche l’incontro con Napoleone rappresenta per entrambi una speranza presto tramutatasi in una delusione.

Saldamente radicato alla sua terra, Luigi Tadini si sforzò di essere utile alla comunità, esattamente come Cosimo Piovasco di Rondò: e in entrambi i casi, la biblioteca è il punto di partenza delle avventure.

Il pescafiaba: un’attività per le scuole e per le famiglie

Per le scuole

L’Accademia Tadini, in collaborazione con la Direzione Regionale Musei Lombardia, metterà a disposizione delle scuole dell’Infanzia, primarie e secondarie di primo grado un kit che introdurrà la figura di Italo Calvino, e l’importanza del suo lavoro di narratore.
Nel kit saranno presentate quaranta parole chiave che rimandano al museo di riferimento della scuola, che saranno gli elementi da cui prendere spunto per la creazione di una fiaba.Gli studenti dovranno visitare il museo, identificando gli oggetti ai quali si riferiscono le parole.

Quindi, potranno comporre una fiaba seguendo seguendo i suggerimenti presenti nel Kit per creare racconti fantastici, partendo dal pescare da 3 a 5 carte per ogni storia.

Ogni docente potrà decidere se lavorare con la classe in modo collettivo, a gruppi, o assegnare questa esperienza ai singoli studenti o studentesse.

Il percorso suggerito, ovvero: visita al museo con la classe, riconoscimento dei corrispondenti delle parole scelte, rientro in classe, stesura della fiaba, invio della fiaba all’Accademia Tadini e alla Direzione regionale Musei Lombardia comporta il riconoscimento, per il docente, di 10 ore di aggiornamento per ogni classe coinvolta.

Per visitatori singoli e famiglie

In ogni museo il visitatore troverà una scatola con le 40 parole ad esso riferite, disponibile per il pubblico, famiglie, gruppi, ragazzini e ragazzine, bambini e bambine. Anche in quel caso daremo un kit che spieghi in modo schematico come muoversi in modo autonomo per creare una fiaba.

A chi invierà la fiaba all’Accademia Tadini e alla Direzione regionale Musei Lombardia sarà mandata una mail di ringraziamento, e un certificato di giovane pescatore o pescatrice di fiabe.

Parallelamente verrà creato un # per postare sui nostri canali social le fiabe inventate.

Per informazioni:

tel, 349 4118779

didattica@accademiatadini.it

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