2023 I colori di Verona
Grazie al sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca, nel mese di gennaio partirà il progetto “I colori di Verona. Progetto di manutenzione e di restauro del patrimonio artistico dell’Accademia Tadini.”
Il progetto nasce dalla necessità di procedere negli interventi di conservazione del patrimonio storico – artistico di proprietà della Fondazione Accademia Tadini onlus secondo percorsi che sappiano coniugare ricerca, conservazione, valorizzazione. La Fondazione della Comunità Bergamasca ha già contribuito validamente a questa finalità con i Bandi del 2018, 2019, 2020, 2021.
A seguito di una riflessione condivisa con il dr. Angelo Loda, funzionario della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Bergamo e di Brescia, e con la restauratrice Roberta Grazioli, il progetto si sviluppa lungo due percorsi strettamente collegati.
Il patrimonio artistico esposto nelle sale dell’Accademia Tadini è stato oggetto, negli scorsi anni, di un intervento di monitoraggio finalizzato alla redazione di una scheda conservativa utile a evidenziare eventuali criticità e a impostare una campagna di restauro basata sui criteri di emergenza e di valorizzazione. A partire da questo documento, la direzione effettua sopralluoghi per monitorare le opere, registrando eventuali criticità. E’ tuttavia necessario prevedere interventi di manutenzione straordinaria programmata ad opera di un restauratore professionista, in grado di intervenire per garantire sulle cause di degrado progressivo ripristinando condizioni di conservazione ottimali e aggiornando le schede stesse. L’intervento rientra in quelle buone pratiche raccomandate dal Ministero della Cultura.
Dal monitoraggio condotto nel settembre 2021 è emersa la necessità di intervenire su tre opere della collezione attraverso un vero e proprio restauro. In particolare, la Madonna con il Bambino di Liberale da Verona, attualmente non esposta al pubblico presenta forti problemi di conservazione legati al supporto, una tavola divisa da una fenditura centrale. Si rende necessario un intervento urgente perché i movimenti della tavola mettono a rischio la conservazione della pellicola pittorica. Inoltre, la rimozione arbitraria e parziale delle ridipinture rende difficile la lettura dell’opera, che presenta brani di notevole finezza esecutiva, e richiedono un attento lavoro di integrazione.
Nel caso delle due tele di Domenico Brusasorzi, Ritratto di monaco olivetano e Felice Brusasorzi, Fuga in Egitto, l’intervento comporta l’esigenza di rimuovere la spessa vernice fortemente ingiallita che non consente la lettura corretta dei dipinti e intervenire sui ritocchi alterati, restituendole ad una lettura più equilibrata e più in linea con l’interpretazione critica dei due dipinti.
Il pubblico potrà seguire il lavoro di restauro, affidato a Roberta Grazioli, attraverso le pagine del sito e soprattutto attraverso i social. A conclusione dei lavori le tre opere saranno presentate al pubblico nella loro collocazione.
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